di Franco Mostacci
Ad aprile 2014 il debito pubblico ha raggiunto i 2.146,4 miliardi di euro, un livello mai raggiunto prima d’ora. Nella valutazione si deve, però, tenere presente che parallelamente sono aumentate le disponibilità liquide del Tesoro, giunte a 77,4 miliardi di euro.
Nel mese di aprile 2014, a fronte di un fabbisogno di 11,3 miliardi della pubblica amministrazione (11,1 miliardi dello Stato centrale e 0,2 miliardi degli enti locali e di previdenza), il debito pubblico è aumentato di 26,2 miliardi di euro (con 0,4 miliardi risparmiati grazie all’emissione di debito sopra la pari). Il conto della Tesoreria è aumentato di 15,3 miliardi di euro rispetto al mese scorso.
Il debito pubblico è composto per l’8% da monete e depositi, il 7% da titoli a breve termine, il 78% da titoli a medio e lungo termine, il 6% da prestiti e il 2% da altre operazioni.
Dall’inizio dell’anno non si sono registrate dismissioni mobiliari, mentre il contributo ai fondi salva stati è arrivato a 60 miliardi di euro, in aumento di 4,3 miliardi rispetto a dicembre 2013. Proprio ad aprile sono stati corrisposti 1,45 miliardi di euro (figurativi) al fondo Efsf e 2,8 miliardi di euro (effettivi) al fondo Esm.
Nei primi 4 mesi del 2014 il fabbisogno della pubblica amministrazione è stato di 41,1 miliardi di euro (41,5 miliardi dello Stato centrale e un avanzo di 0,4 miliardi dagli enti locali e di previdenza). Il debito pubblico è aumentato di 77 miliardi di euro (con 3,8 miliardi risparmiati grazie all’emissione di debito sopra la pari). Il conto della Tesoreria è aumentato di 39,8 miliardi di euro rispetto al livello di dicembre 2013 (37,6 miliardi).
Nel corso di questi mesi, pertanto, approfittando dei tassi di emissione particolarmente favorevoli, il Ministero dell’Economia ha operato sul mercato obbligazionario ben oltre le esigenze del fabbisogno, per “mettere fieno in cascina”, ovvero accumulare una liquidità da utilizzare nei mesi a venire.
Al netto della maggiore liquidità, il debito pubblico sarebbe di 2.106,6 miliardi di euro (37,2 miliardi in più rispetto a dicembre 2013). Secondo le previsioni contenute nel Documento di Economia e Finanza 2014 (rapporto debito Pil 134,9%, crescita reale del Pil +0,8%, crescita nominale del Pil +1,7%) a fine anno lo stock di debito pubblico dovrebbe raggiungere 2.141,4 miliardi di euro.
Se le previsioni del Def saranno confermate esiste ancora un margine di 35 miliardi di euro per rispettare il target. L’andamento di alcuni fattori tra maggio e dicembre determinerà il risultato finale: a) il fabbisogno della pubblica amministrazione; b) l’andamento dei tassi di interesse; c) l’ammontare dei pagamenti dei debiti pregressi della pubblica amministrazione; d) l’esito delle privatizzazioni che dovrebbero portare circa 11 miliardi di euro (0,7% del Pil).
Il debito e la conseguente spesa per interessi (circa 80 miliardi di euro l’anno) continuano a rappresentare il maggior elemento di rischio dei conti pubblici italiani e al tempo stesso il maggior freno al rilancio della crescita economica.