(aggiornato il 17 novembre 2024)
Fonte: Elaborazioni su dati Istat
L’analisi dei contributi permette di scomporre l’inflazione nelle sue componenti. La variazione tendenziale degli indici dei prezzi al consumo, è uguale alla somma dei contributo di ogni singolo prodotto, il cui peso dipende dalla importanza relativa sulla spesa per consumi delle famiglie.
Ottobre 2024
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
Stabili i i contributi positivi (2,22%) ma si riducono quelli negativi (-1,34%).
L’aumento dei prezzi dei beni a maggior consumo (generi alimentari, prodotti per la pulizia della casa e per l’igiene personale), il cosiddetto “carrello della spesa” è il 2% in più di ottobre dello scorso anno, in forte aumento da +1% dello scorso mese.
Sono i servizi ricettivi a guidare l’elenco dei prodotti che incidono maggiormente, seguita dalle riparazioni auto, le assicurazioni, gli affitti, il pasto al ristorante, i servizi turistici.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente alle benzine, al mercato libero di energia elettrica e gas, nonchè ad alcuni prodotti tecnologici e ai servizi aerei.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è dei servizi (+1,3%) e poi alimentari e bevande (+0,5%) e altri beni (+0,2%), Gli energetici producono un effetto calmieratore (-0,8%), come pure i prodotti tecnologici (-0,3%).
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Settembre 2024
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
Calano ancora i i contributi positivi (2,23%) e contemporaneamente aumentano quelli negativi (-1,50%).
L’aumento dei prezzi dei beni a maggior consumo (generi alimentari, prodotti per la pulizia della casa e per l’igiene personale), il cosiddetto “carrello della spesa” è di 1% in più di settembre dello scorso anno. L’inflazione, quindi, è sempre più determinata dai servizi.
Sono i servizi ricettivi a guidare l’elenco dei prodotti che incidono maggiormente, ma subito dietro ci sono la bolletta del gas per il mercato tutelato (rimasto solo per un numero limitato di utenti economicamente più fragili), l’olio di oliva, le riparazioni auto, le assicurazioni, il pasto al ristorante, gli affitti, i servizi turistici.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente alle benzine, al mercato libero di energia elettrica e gas, nonchè ad alcuni prodotti tecnologici.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è dei servizi (+1,3%) e poi alimentari e bevande (+0,3%) e altri beni (+0,2%), Gli energetici producono un effetto calmieratore (-0,8%), come pure i prodotti tecnologici (-0,3%).
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Agosto 2024
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
Scendono di poco i i contributi positivi (2,39%) e contemporaneamente aumentano quelli negativi (-1,32%).
L’aumento dei prezzi dei beni a maggior consumo (generi alimentari, prodotti per la pulizia della casa e per l’igiene personale), il cosiddetto “carrello della spesa” è ora solo lo 0,6% in più di agosto dello scorso anno. L’inflazione, quindi, è sempre più determinata dai servizi.
E’ la bolletta del gas per il mercato tutelato (rimasto solo per un numero limitato di utenti economicamente più fragili) a guidare l’elenco dei prodotti che incidono maggiormente, ma subito dietro ci sono i servizi ricettivi, l’olio di oliva, le riparazioni auto, il pasto al ristorante, i servizi turistici.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato libero di energia elettrica e gas, nonchè ad alcuni prodotti tecnologici e alle benzine.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è dei servizi (+1,4%) e poi altri beni (+0,3%), alimentari e bevande (+0,2%). Gli energetici producono un effetto calmieratore (-0,5%), come pure i prodotti tecnologici (-0,3%).
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Luglio 2024
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
Restano invariati i contributi positivi (2,47%) ma si riducono quelli negativi (-1,25%).
L’aumento dei prezzi dei beni a maggior consumo (generi alimentari, prodotti per la pulizia della casa e per l’igiene personale), il cosiddetto “carrello della spesa” è ora solo lo 0,7% in più di luglio dello scorso anno. L’inflazione, quindi, è sempre più determinata dai servizi.
E’ l’olio di oliva a guidare l’elenco dei prodotti che incidono maggiormente, ma subito dietro ci sono i servizi ricettivi; si evidenziano anche la bolletta del gas per il mercato tutelato (rimasto solo per un numero limitato di utenti economicamente più fragili), le riparazioni auto, il pasto al ristorante, i servizi turistici, affitti e assicurazioni.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato libero di gas ed energia elettrica, ad alcuni prodotti tecnologici e ai voli aerei.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è dei servizi (+1,3%) e poi altri beni (+0,3%), alimentari e bevande (+0,2%). Gli energetici producono un effetto calmieratore (-0,2%), come pure i prodotti tecnologici (-0,3%).
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Giugno 2024
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
Scendono in ugual misura sia i contributi positivi (2,44%) che quelli negativi (-1,60%).
Si riduce l’aumento dei prezzi dei beni a maggior consumo (generi alimentari, prodotti per la pulizia della casa e per l’igiene personale), il cosiddetto “carrello della spesa”, che rispetto a giugno dello scorso anno sono cresciuti del 1,2%. L’inflazione, quindi, è sempre più determinata dai servizi.
Sono i servizi ricettivi a guidare l’elenco dei prodotti che incidono maggiormente, insieme all’olio d’oliva; si evidenziano anche la bolletta del gas per il mercato tutelato (rimasto solo per un numero limitato di utenti economicamente più fragili), le riparazioni auto, il pasto al ristorante, affitti e assicurazioni.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato libero di gas ed energia elettrica, ad alcuni prodotti tecnologici e ai voli aerei.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è dei servizi (+1,3%) e poi alimentari e bevande (+0,3%), altri beni (+0,3%). Gli energetici producono un effetto calmieratore (-0,8%), come pure i prodotti tecnologici (-0,3%).
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Maggio 2024
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
In leggera risalita i contributi positivi (2,68%) controbilanciati dalla diminuzione di quelli negativi (-1,92%).
Si riduce anche l’aumento dei prezzi dei beni a maggior consumo (generi alimentari, prodotti per la pulizia della casa e per l’igiene personale), il cosiddetto “carrello della spesa”, che rispetto a maggio dello scorso anno sono cresciuti del 1,8%.
Sono i servizi ricettivi a guidare ora l’elenco dei prodotti che incidono maggiormente, insieme all’olio d’oliva, la bolletta del gas per il mercato tutelato (rimasto solo per un numero limitato di utenti economicamente più fragili), le riparazioni auto, il pasto al ristorante.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato libero di gas ed energia elettrica, ad alcuni prodotti tecnologici e ai voli aerei.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è dei servizi (+1,3%) e poi alimentari e bevande (+0,4%), altri beni (+0,3%), automobili (+0,1%). Gli energetici producono un effetto calmieratore (-1,1%), come pure i prodotti tecnologici (-0,2%).
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Aprile 2024
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
La diminuzione dei contributi positivi (2,61%) e l’aumento di quelli negativi (-1,79%), hanno entrambi provocato il rallentamento dell’inflazione.
Si riduce anche l’aumento dei prezzi dei beni a maggior consumo (generi alimentari, prodotti per la pulizia della casa e per l’igiene personale), il cosiddetto “carrello della spesa”, che rispetto ad aprile dello scorso anno sono cresciuti del 2,3%.
Sono i servizi ricettivi a guidare ora l’elenco dei prodotti che incidono maggiormente, insieme all’olio d’oliva, le riparazioni auto, la bolletta del gas per il mercato tutelato (rimasto solo per un numero limitato di utenti economicamente più fragili), il pasto al ristorante.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato libero di gas ed energia elettrica e ad alcuni prodotti tecnologici.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è dei servizi (+1,2%) e poi alimentari e bevande (+0,5%), altri beni (+0,3%), automobili (+0,1%). Gli energetici producono un effetto calmieratore (-1,1%), come pure i prodotti tecnologici (-0,2%).
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Marzo 2024
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
A parità di contributi positivi (2,83%) è stata la riduzione di quelli negativi (-1,62%), che ha generato la ripresa dell’inflazione.
Rallenta ancora l’aumento dei prezzi dei beni a maggior consumo (generi alimentari, prodotti per la pulizia della casa e per l’igiene personale), il cosiddetto “carrello della spesa”, che rispetto a marzo dello scorso anno sono cresciuti del 2,6%.
L’olio di oliva continua a guidare l’elenco dei prodotti che incidono maggiormente, insieme alla bolletta del gas per il mercato tutelato (rimasto solo per un numero limitato di utenti economicamente più fragili), servizi ricettivi, riparazioni auto, affitti, servizi bancari.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato libero di energia elettrica e gas e ad alcuni prodotti tecnologici.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è dei servizi (+1,3%) e poi alimentari e bevande (+0,5%), altri beni (+0,4%), automobili (+0,1%). Gli energetici producono un effetto calmieratore (-0,9%), come pure i prodotti tecnologici (-0,2%).
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Febbraio 2024
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
Diminuiscono sia i contributi positivi (2,88%) che quelli negativi (-2,18%), generando un sostanziale equilibrio.
Rallenta l’aumento dei prezzi dei beni a maggior consumo (generi alimentari, prodotti per la pulizia della casa e per l’igiene personale), il cosiddetto “carrello della spesa”, che rispetto a febbraio dello scorso anno sono comunque cresciuti del 3,4%.
E’ l’olio di oliva che, infatti, continua a guidare l’elenco dei prodotti che incidono maggiormente, insieme alla bolletta del gas per il mercato tutelato (rimasto solo per un numero limitato di utenti economicamente più fragili), riparazioni auto, servizi ricettivi, affitti, servizi bancari.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato libero di energia elettrica e gas, carburanti e alcuni prodotti tecnologici.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è dei servizi (+1,2%) e poi alimentari e bevande (+0,8%), altri beni (+0,4%), automobili (+0,1%). Gli energetici producono un effetto calmieratore (-1,5%), come pure i prodotti tecnologici (-0,2%).
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Gennaio 2024
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
Diminuiscono sia i contributi positivi (3,22%) che quelli negativi (-2,40%), ma questi ultimi si riducono maggiormente.
Continua a essere elevato l’aumento dei prezzi dei beni a maggior consumo (generi alimentari, prodotti per la pulizia della casa e per l’igiene personale), il cosiddetto “carrello della spesa”, che rispetto a gennaio dello scorso anno sono cresciuti del 5,1%.
E’ l’olio di oliva che, infatti, ora guida l’elenco dei prodotti che incidono maggiormente, insieme ai prezzi delle riparazioni auto, servizi ricettivi, affitti, gas (mercato tutelato rimasto solo per un numero limitato di utenti economicamente più fragili).
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato libero di energia elettrica e gas, carburanti e alcuni prodotti tecnologici.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è ora dei servizi (+1,3%) e poi alimentari e bevande (+1,1%), altri beni (+0,5%), automobili (+0,1%). Gli energetici producono un effetto calmieratore (-2%), come pure i prodotti tecnologici (-0,2%).
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Media 2023
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
L’aumento dell’inflazione nel 2023 è attribuibile per oltre 1 punto percentuale al mercato libero dell’energia elettrica e del gas, ma crescono anche i prezzi di alberghi e ristoranti e di alcuni servizi (manutenzione auto, domestici, bancari).
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente ad alcune componenti tariffarie delle bollette di luce e gas, carburanti per autotrazione, beni tecnologici.
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli Alimentari (1,9%), i Servizi (+1,8%), Altri beni (+0,9%), gli Energetici (+0,8%), Auto e moto (+0,3%).
Le prospettive per il 2024 sono discrete: l’effetto di trascinamento è nullo e a meno di nuove fiammate sui prezzi energetici, le ricadute della spinta inflazionistica del 2022 dovrebbero aver esaurito i loro effetti, favorendo un rientro nella normalità fin dai primi mesi.
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Novembre 2023
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
E’ l’olio di oliva che ora guida l’elenco dei prodotti che incidono maggiormente, insieme ai prezzi dei servizi ricettivi, benzina, servizi domestici e riparazione auto.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato libero di energia elettrica e gas, oltre ad alcuni prodotti tecnologici.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è ora dei servizi (+1,5%) e poi alimentari e bevande (+1,1%), altri beni (+0,5%), automobili (+0,2%). Gli energetici producono ora un effetto calmieratore (-2,6%), come pure i prodotti tecnologici (-0,1%).
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Ottobre 2023
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
La benzina torna a guidare l’elenco dei prodotti che incidono maggiormente, insieme ai prezzi dei servizi ricettivi, olio di oliva, riparazione auto, servizi domestici e mercato tutelato del gas.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato libero del gas, all’energia elettrica e ad alcuni prodotti tecnologici.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è ora dei servizi (+1,7%) e poi alimentari e bevande (+1,2%), altri beni (+0,6%), automobili (+0,2%). Gli energetici invertono la tendenza e producono ora un effetto calmieratore (-2%).
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Agosto 2023
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
Tra i prodotti che incidono maggiormente si segnalano il mercato libero dell’energia elettrica e del gas, che insieme contribuiscono per 0,85 punti sui 5,4 complessivi. Crescono anche i prezzi dei servizi ricettivi, riparazione auto, benzina, servizi domestici e bancari, e tra gli alimentari olio.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato tutelato del gas e ai voli aerei extranazionali.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è di alimentari e bevande (+1,9%) e poi i servizi (+1,7%), gli energetici (+0,8%), altri beni (+0,8%), automobili (+0,2%).
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Luglio 2023
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
Tra i prodotti che incidono maggiormente si segnalano il mercato libero dell’energia elettrica e del gas, che insieme contribuiscono per 1,7 punti sui 5,9 complessivi. Crescono anche i prezzi dei servizi ricettivi, riparazione auto, servizi domestici, olio, servizi bancari, food delivery.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente ai carburanti, mercato tutelato del gas e alcuni prodotti tecnologici.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è di alimentari e bevande (+2,0%) e poi i servizi (+1,8%), gli energetici (+0,9%), altri beni (+0,8%), automobili (+0,3%) e prodotti tecnologici (+0,1%).
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Giugno 2023
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
Tra i prodotti che incidono maggiormente si segnalano il mercato libero dell’energia elettrica e del gas, che insieme contribuiscono per 1,8 punti sui 6,4 complessivi. Crescono anche i prezzi dei servizi ricettivi, riparazione auto, servizi domestici, olio, formaggi, servizi bancari, food delivery,
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente ai carburanti, mercato tutelato del gas e alcuni prodotti tecnologici.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è ora di alimentari e bevande (+2,1%) e poi i servizi (+2%), gli energetici (+1%), altri beni (+0,9%), automobili (+0,3%) e prodotti tecnologici (+0,1%).
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Maggio 2023
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
Tra i prodotti che incidono maggiormente si segnalano il mercato libero dell’energia elettrica e del gas, che insieme contribuiscono per 2,3 punti sui 7,6 complessivi. Crescono anche i prezzi dei servizi ricettivi, riparazione auto, servizi domestici, formaggi, servizi bancari, voli aerei in Europa, food delivery,
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato tutelato del gas, carburanti e alcuni prodotti tecnologici,.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è ora di alimentari e bevande (+2,3%) e poi i servizi (+2%), gli energetici (+1,9%), altri beni (+1%), automobili (+0,3%) e prodotti tecnologici (+0,1%).
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Aprile 2023
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
La componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici), infatti, si riduce al 6,2%, un decimo meno dello scorso mese.
Tra i prodotti che incidono maggiormente si segnalano il mercato libero dell’energia elettrica e del gas. Crescono anche i prezzi dei servizi ricettivi, riparazione auto, formaggi, voli aerei europei, food delivery, servizi domestici.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato tutelato del gas, ai prodotti tecnologici, gli stabilimenti balneari e tra i prodotti orticoli i finocchi.
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli energetici (+2,4%), alimentari e bevande (+2,3%), servizi (+2,1%), altri beni (+1%), automobili (+0,3%) e prodotti tecnologici (+0,1%).
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Marzo 2023
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
Un ulteriore fattore positivo è la stabilizzazione della componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici) che resta al 6,3%, come lo scorso mese.
Tra i prodotti che incidono maggiormente si segnalano il mercato libero dell’energia elettrica e del gas. Crescono anche i prezzi dei servizi ricettivi, formaggi, riparazione auto, food delivery, voli aerei europei, servizi domestici.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato tutelato del gas, ai carburanti, ai prodotti tecnologici, stabilimenti balneari e tra i prodotti orticoli i finocchi.
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli alimentari e bevande (+2,5%), servizi (+1,9%), energetici (+1,8%), altri beni (+1%), automobili (+0,3%) e prodotti tecnologici (+0,1%).
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Febbraio 2023
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
Aumenta però ancora la componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici) che sale dal 6% al 6,3%, un segnale non rassicurante.
Si riduce di oltre un punto il contributo della componente energetica (+3,3%): la bolletta della luce (2,2 punti), del gas (0,9), mentre è più limitato l’impatto dei carburanti (0,2). Crescono anche i prezzi dei servizi ricettivi, formaggi, riparazione auto, voli aerei europei, food delivery, servizi domestici.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato tutelato del gas, ai prodotti tecnologici, stabilimenti balneari, alcuni prodotti orticoli (zucchine, finocchi).
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli energetici (+3,3%), alimentari e bevande (+2,5%), servizi (+1,8%), altri beni (+1,1%), automobili (+0,3%) e prodotti tecnologici (+0,1%).
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Gennaio 2023
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale – valori percentuali
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodotto – valori percentuali
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodotto – valori percentuali
La componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici) è salita dal 5,8% al 6%, un segnale non rassicurante.
L’aumento dell’inflazione è dovuto ancora in prevalenza dalla componente energetica (+4,4%) e in particolar modo alla bolletta della luce (2,73 punti), del gas (1,39), mentre è più limitato l’impatto dei carburanti (0,33). Crescono anche i prezzi di alcuni generi alimentari (pollame e formaggi), alberghi, voli aerei europei.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato tutelato del gas, ai prodotti tecnologici, stabilimenti balneari, alcuni prodotti orticoli (zucchine, finocchi).
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli energetici (+4,4%), alimentari e bevande (+2,4%), servizi (+1,7%), altri beni (+1,1%), automobili (+0,3%) e prodotti tecnologici (+0,1%).
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