In tre anni 252 mila morti in più in Italia per il Covid

di Franco Mostacci
pubblicato sul Foglietto della Ricerca

Covid, continua a crescere l'incidenza dei casi settimanali. Oggi 100.690 contagi, 105 i morti

Sulla base delle informazioni statistiche al momento disponibili, è possibile tracciare un primo bilancio provvisorio sul rilevante aumento di mortalità causato dal Covid-19 (in tutte le sue implicazioni) negli ultimi tre anni.

Nei 5 principali Paesi europei, nel 2020-2022 si sono complessivamente registrati oltre 1 milione di morti in più, se confrontati con i decessi avvenuti nel 2019, un anno che a tutti gli effetti è da considerare normale.

Eccesso di mortalità (per tutte le cause) rispetto al 2019 nei principali paesi europei – 2020-2022 (numero di individui)
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Fonte: sito web dei rispettivi istituti nazionali di statistica (i dati del 2022 sono provvisori)

Il bilancio più nefasto è quello tedesco con 257.016 morti in eccesso, di cui la metà avvenuti nel 2022. Non va meglio in Italia con 251.911 morti in più, di cui 105.900 nel 2020, 66.929 nel 2021 e 79.082 nel 2022. Seguono più staccati il Regno Unito con 201 mila, Francia 159 mila e Spagna 156 mila (oltre la metà dei quali avvenuti nel primo anno di Covid).

Popolazione al 1 gennaio 2020; indicatori demografici 2022(*); eccesso di mortalità (per tutte le cause) rispetto al 2019; mortalità da Covid-19 nei principali paesi europei – 2020-2022 (numero di individui)
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Fonte: Eurostat (popolazione e indicatori demografici); sito web dei rispettivi istituti nazionali di statistica; John Hopkins University (mortalità da Covid) – (*) Gli indicatori demografici per il Regno Unito sono riferiti al 2019

La composizione della popolazione per età mostra un grado di senilità più elevato in Italia, con un’età mediana di 48 anni, il 23,8% di residenti con età superiore ai 65 anni e il 7,6% con età superiore agli 80 anni, i valori più alti tra i cinque principali Paesi europei.

Ed è proprio questa una delle ragioni per le quali in Italia si è registrato una maggiore letalità in rapporto alla popolazione residente. L’eccesso di mortalità relativo è stato di 428 persone per 100 mila abitanti in Italia, 330 in Spagna, 309 in Germania, 300 nel Regno Unito e 236 in Francia.

I dati sui decessi attribuiti al Covid, dipendono dal diverso criterio di classificazione adottato dalle autorità sanitarie in ciascun Paese.

In Italia, al 31 dicembre 2022 risultavano decedute a causa del Covid 184.918 persone, pari al 73,4% delle morti in eccesso che si sono complessivamente verificate nel triennio 2020-2022, con una evidente sottostima dei decessi, come peraltro già evidenziato in altri studi.

Una situazione simile si è verificata in Germania (62,89% di morti accertate per Covid sul totale della mortalità in eccesso) e in Spagna (74,9%), mentre in Francia i due numeri si equivalgono. Nel Regno Unito risultano decedute per Covid un numero di persone addirittura maggiore di quelle che eccedono le morti rispetto al 2019 e questo risultato – solo apparentemente strano – sta a significare che, in assenza della pandemia, i decessi sarebbero diminuiti.

Tornando all’Italia, a fronte di una media nazionale di 428 morti in eccesso nel 2020-2022 rispetto al 2019 per 100 mila abitanti, in Basilicata sono stati 213, ma raggiungono i 572 in Molise, passando per i 557 della Lombardia, 512 in Piemonte, 406 in Veneto, 350 in Campania, 343 nel Lazio e 341 in Sicilia.

Anche la quota di morti attribuite al Covid si presenta alquanto diversificata: è solo il 41% del totale in Sardegna e il 53% in Calabria, ma diventa il 102% in Emilia Romagna e il 100% in Friuli Venezia Giulia.

Eccesso di mortalità (per tutte le cause) per 100 mila abitanti rispetto al 2019 rispetto all’età mediana nelle regioni italiane – 2020-2022
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Fonte: elaborazioni su dati Istat ed Eurostat

Solo in alcuni casi, la minore o maggiore mortalità in eccesso dipende dal grado di invecchiamento della popolazione regionale (età mediana), come in Campania (la più giovane) per un verso e in Liguria (la più anziana) per l’altro. In Puglia, ma soprattutto in Lombardia, a fronte di un’età mediana inferiore al dato nazionale si registra un eccesso di mortalità maggiore della norma. La Toscana e il Molise, che hanno una struttura della popolazione alquanto simile, hanno una differenza di oltre 200 morti per centomila abitanti-

Le statistiche sulla principale causa di morte, al momento disponibili solo fino al 2020, non offrono una chiave di lettura univoca su quanto accaduto. È anche vero che la situazione è assai complessa, in quanto non si può escludere che, in diversi casi, le persone affette da patologie gravi che risultano morte per Covid, sarebbero in ogni caso decedute da lì a poco per altra causa. Altri effetti sono sicuramente imputabili alle difficoltà di accedere alle cure di qualsiasi tipo, soprattutto nella prima fase del lockdown, nonché al cambiamento degli stili di vita.

Su circa 106 mila morti in più avvenute nel 2020, sono 88.001 mila quelle per Covid o per cause mal definite; 5.396 per le malattie del sistema cardio-circolatorio; 4.652 per malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche (tra cui il diabete); 3.473 per malattie del sistema respiratorio; 2.793 per malattie del sistema nervoso e degli organi di senso; 1.720 per malattie dell’apparato genito-urinario. In calo di 1.323 casi i morti per tumore, che però come già ricordato potrebbero essere stati conteggiati tra i deceduti per Covid; 823 in meno sono, invece, i decessi per malattie infettive e parassitarie (epatite virale, hiv, ecc.). Relativamente agli eventi accidentali non si registra alcuna variazione, in quanto a fronte di una riduzione delle vittime di incidenti stradali (-766 in un anno) si è avuto un aumento di quelle da cadute accidentali o altri accidenti. Ai minimi dal 2014 anche i casi di suicidi ed omicidi.

Rispetto all’età al decesso il confronto può essere fatto per il biennio 2020-2021 ed emerge che su 172.829 morti complessive in più, 113.766 avevano più di 80 anni, il 65,8%. Le statistiche smentiscono, però, che ci sia stata una maggiore incidenza di decessi nella popolazione anziana. Gli over 80, rappresentavano il 61,2% delle morti totali nel 2014 e la quota è costantemente cresciuta fino al 2019, quando ha raggiunto il 64,7%.  Nel 2020, primo anno di Covid, è salita marginalmente al 65,3%, ma nel 2021 è scesa al 64,3% (il 55,1% tra gli uomini e il 73% tra le donne, che come noto sono più longeve e quindi destinate ad avere una maggiore quota di decessi in età avanzata).

In definitiva, a causa del Covid-19 l’Italia ha sperimentato negli ultimi tre anni, una crescita consistente del numero morti, ben maggiore degli altri principali Paesi europei se rapportata alla popolazione residente, in parte dovuta alla maggiore presenza di persone in età più avanzata. Le differenze regionali sembrano, però, suggerire, la presenza di altre concause. Quando saranno aggiornati anche i numeri sulle cause di morte e la distribuzione per età dei decessi si potranno acquisire ulteriori elementi di valutazione.

Purtroppo, come già avvenne In passato per l’influenza, l’assenza di informazioni sullo status vaccinale dei deceduti, non consentirà di capire se – e in quale entità – la campagna di vaccinazione anti Covid-19 possa aver causato effetti collaterali avversi con esito letale.