L’Osservatorio sulla corruzione nella PA presenta il Rapporto 2017 (con la prefazione di Elio Lannutti, Senatore M55 e presidente onorario di Adusbef), che offre una valutazione quantitativa della parte ‘emersa’ di corruzione e illegalità negli uffici pubblici.
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Il Rapporto scaturisce dal monitoraggio delle Relazioni annuali redatte dai Responsabili per la prevenzione della corruzione e della trasparenza (Rpct) di numerose amministrazioni in rappresentanza di circa i 2/3 dei pubblici dipendenti.
Rispetto alla prima edizione è aumentato il numero di enti monitorati che è stato esteso alle Province e Città metropolitane, come anche alle Aziende ospedaliere e agli Irccs, per un totale di 530 enti monitorati.
Sotto il profilo dei contenuti, si è tenuto conto delle novità in tema di trasparenza introdotte con il Dlgs. 97/2016 (Foia) e sono state analizzate, per la prima volta, le diverse modalità con cui gli Enti provvedono alla formazione in tema di prevenzione della corruzione.
Nel 2017, l’84% delle Amministrazioni ha dichiarato di non aver rilevato alcun evento corruttivo (era il 79% nel 2016); solo il 3% riscontra anomalìe nell’acquisizione e progressione del personale (concorsi) e il 5% nell’affidamento di lavori, servizi e forniture (appalti)
L’84% delle amministrazioni pubbliche non ha ricevuto nessuna segnalazione di situazioni di corruzione, illegalità o violazione del codice di comportamento di cui siano venuti a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro (whistleblowing), con una netta prevalenza tra quelle che non garantiscono l’anonimato del denunciante. Il numero di segnalazioni ricevute (in media meno di una per ente) è in lieve calo rispetto al 2016.
Nel campione osservato, il monitoraggio ha evidenziato 2.650 procedimenti disciplinari per violazioni del codice di comportamento (circa 1 ogni mille dipendenti), 1.154 segnalazioni di responsabilità disciplinari o penali nei confronti di dipendenti che hanno preso parte ad eventi corruttivi (0,5 per mille), 2.499 procedimenti disciplinari per fatti penalmente rilevanti e 849 sanzioni comminate (di cui 199 licenziamenti, in netto calo rispetto all’anno precedente).
Il quadro generale che emerge dall’analisi delle Relazioni annuali non mostra miglioramenti rispetto al 2016. Ciò impone a tutti gli attori in gioco, di non abbassare la guardia nell’adozione di misure di prevenzione e repressione della corruzione nella pubblica amministrazione, per combattere questa piaga che limita le potenzialità di sviluppo dell’economia e la possibilità per i cittadini di usufruire di servizi pubblici efficienti.