Monitoraggio adempimenti anticorruzione e trasparenza 2018

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Tra il 1° e il 4 febbraio 2018 sono stati visitati i siti internet di 462 pubbliche amministrazioni appartenenti ai comparti dell’Amministrazione centrale (24), Scuola (20)[1], Università (66), Enti pubblici di ricerca (20), Regioni (20), Province e città metropolitane (102), Comuni capoluogo (108), Aziende sanitarie locali (102). In termini di personale gli enti monitorati rappresentano i 2/3 della pubblica amministrazione.
Monitoraggio 2018 adempimenti anticorruzione e trasparenza (scarica il documento)

Per ogni sito è stato verificato se fossero stati pubblicati la Relazione del responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza[2]; il Piano triennale anticorruzione 2018-2020[3]; il Registro degli accessi civici ricevuti nel 2017[4].

La Relazione del Rpct per il 2017 è disponibile per 405 enti monitorati (88%), con una prevalenza nelle amministrazioni centrali (Ministeri, Agenzie, Authority, Inps, Inail) dove manca all’appello solo il Ministero dell’Istruzione, mentre risultano proporzionalmente più inadempienti gli Uffici scolastici regionali e gli Enti di ricerca (75%).

I Piani triennali di prevenzione della corruzione per il 2018-2020 sono stati approvati nel termine stabilito di fine gennaio in meno della metà delle amministrazioni pubbliche, in tutti i comparti ad eccezione delle Asl (59%). Tra le amministrazioni centrali si segnala l’assenza della Presidenza del Consiglio dei ministri e di numerosi importanti ministeri (Interni, Giustizia, Sviluppo economico,…). Senza un tempestivo aggiornamento nella predisposizione di misure anticorruzione appare ben difficile conseguire miglioramenti nella lotta alla corruzione, che affligge gran parte della pubblica amministrazione e  impedisce lo sviluppo e la modernizzazione del Sistema Paese.

In assenza di obbligo normativo solo il 38% degli enti rende possibile la consultazione del Registro degli accessi[5], facendo venire meno alcune delle finalità previste dalla delibera Anac e dalla circolare della Funzione pubblica. In particolare, si ostacola la diffusione di informazioni relative alle richieste effettuate e all’esito delle stesse, rallentando il processo di transizione verso una gestione più trasparente e partecipata della cosa pubblica, che è il principio su cui si fonda il Foia. Fanno eccezione le Regioni che hanno raggiunto il 70% di compliance.

Tra gli enti territoriali[6] si registra un gap di circa 20 punti percentuali del Sud rispetto al Nord e al Centro sia per quanto riguarda i piani triennali anticorruzione (in particolare tra i Comuni) che il registro degli accessi (soprattutto per Regioni e Asl).

 In definitiva, i risultati mostrano che, pur nelle difficoltà in cui versano alcune amministrazioni pubbliche, specie quelle di minori dimensioni, la cultura della legalità e della trasparenza nella pubblica amministrazione resta un obiettivo non prioritario e ancora da realizzare.

Monitoraggio(a) adempimenti per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza di inizio 2018 delle pubbliche amministrazioni per comparto e ripartizione geografica(b) (numeri e valori percentuali)
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Fonte: elaborazioni di Osservatorio Corruzione nella PA
– (a) Il monitoraggio è stato effettuato tra il 1° e il 4 febbraio (b) I dati per ripartizione geografica sono relativi ai soli enti territoriali (regioni, province e città metropolitane, comuni, aziende sanitarie locali)

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[1]
Considerando che negli Istituti scolastici è presente in genere un solo dirigente, l’Anac ha disposto che l’attività di prevenzione della corruzione sia concentrata negli uffici scolastici regionali o nell’intendenza scolastica per le province autonome di Trento e Bolzano.
[2] Entro il 31 gennaio 2018 le amministrazioni dovevano pubblicare nella sezione Amministrazione trasparente –> Altri contenuti –> Prevenzione della corruzione del proprio sito internet, la scheda Anac in formato Excel relativa alla Relazione annuale sulle misure di prevenzione della corruzione adottate nel 2017, compilata in tutte le sue parti.
[3] Entro il 31 gennaio 2018 le amministrazioni dovevano approvare e pubblicare nella sezione Amministrazione trasparente –> Altri contenuti –> Prevenzione della corruzione del proprio sito internet il Piano triennale anticorruzione 2018-2020. Secondo quanto previsto dalla legge 190 del 2012 il piano di prevenzione della corruzione fornisce una valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione e indica gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio (art. 1, comma 5, lett. a). L’organo di indirizzo (negli enti locali la Giunta) adotta il Piano triennale per la prevenzione della corruzione su proposta del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza entro il 31 gennaio di ogni anno (art. 1, comma 8).
[4] La Circolare n. 2/2017 del Ministero per la semplificazione amministrativa e la pubblica amministrazione relativa all’ attuazione delle norme sull’accesso civico generalizzato (c.d. Foia) stabilisce la pubblicazione a cadenza trimestrale del  Registro degli accessi, che dovrebbe comprendere i dati utili a gestire in modo efficiente le richieste di accesso ricevute, ad agevolare l’esercizio del diritto di accesso generalizzato da parte dei cittadini e a monitorare l’attuazione della disciplina in materia. Il Registro degli accessi si trova in Amministrazione trasparente –> Altri contenuti –>  Accesso civico del sito internet istituzionale.
[5] Rispetto al Monitoraggio del I semestre 2017 del 1° ottobre scorso, l’adempimento è passato da 110 a 175 enti, rispettivamente dal 23% al 38%. In alcuni casi i dati non sono stati ancora aggiornati per tutto il 2017, ragione per cui in questo momento appare ancora prematuro fornire il numero degli accessi civici ricevuti e trattati nel primo anno di applicazione del Foia.
[6] Il dato per ripartizione geografica è ottenuto sommando i risultati di Regioni, Province e città metropolitane, Comuni capoluogo e Asl.