L’Osservatorio sulla corruzione nella PA ha svolto un monitoraggio per verificare lo stato di attuazione dell’accesso generalizzato e del registro degli accessi.
Monitoraggio su accesso generalizzato e registro degli accessi (I semestre 2017) (scarica il documento)
Nella settimana tra il 18 e il 24 settembre sono stati visitati i siti internet di 483 pubbliche amministrazioni appartenenti ai comparti dell’Amministrazione centrale (21), Scuola (20), Università (66), Enti pubblici di ricerca (20), Regioni (20), Province e città metropolitane (107), Comuni capoluogo (108), Aziende sanitarie locali (121).
Solo il 71% delle amministrazioni pubbliche fornisce sul proprio sito internet informazioni riguardanti l’accesso civico generalizzato e le relative modalità per esercitarlo.
Gli enti che – in mancanza di obbligo – hanno reso disponibile il Registro degli accessi sono solo 110, il 23% del totale.
Nel primo semestre 2017 sono state raccolte 123 richieste di accesso civico semplice e 733 generalizzato.
Se per certi versi il bilancio del primo semestre di applicazione della nuova disciplina del Foia mostra qualche segnale positivo, per altri profili molta strada c’è ancora da fare. E’ inconcepibile che alcuni enti dal 2013 non abbiano ancora attivato la pagina ‘Accesso civico’ e che altri non la abbiano aggiornata per informare sul nuovo diritto di accesso: stiamo parlando di quasi il 30% del totale. Troppo bassa, poi, la percentuale di coloro che pubblicano il Registro degli Accessi (23%), senza contare il fatto che per quanto riguarda i contenuti molti non seguono gli standard definiti dalla circolare ministeriale. Grave, infine, la doppia dimenticanza dell’Anac, che dovrebbe essere la prima a dare il buon esempio.
Monitoraggio accesso generalizzato e Registro degli accessi – primo semestre 2017 (numeri e valori percentuali)
Fonte: elaborazioni di Osservatorio Corruzione nella PA