di Franco Mostacci
pubblicato sul Foglietto della Ricerca
A Capodanno, mentre gli italiani erano intenti a festeggiare l’arrivo del 2017, le principali testate giornalistiche riprendevano – più o meno pedissequamente – una nota dell’Ansa, che faceva il bilancio delle variazioni dei prezzi nei primi 15 anni di circolazione dell’euro.
Tra i prodotti presi in esame, il rincaro più clamoroso è quello della ‘pizza margherita’, il cui prezzo sarebbe passato da 6.500 lire del 2001 a 7,5 euro attuali, ben il 123%.
Il primo valore fa riferimento a uno studio dell’associazione Nens, risalente al 2006, in cui si rappresentava, a mo’ di esempio, il costo in una ‘trattoria economica’ prima dell’avvento dell’euro. Il secondo, ovvero il prezzo attuale, non è dato sapere con quali modalità sia stato ricavato.
Pur non mettendo in dubbio che nel 2001 esistevano trattorie economiche dove si poteva mangiare una pizza margherita spendendo 6.500 lire e che oggi sia possibile consumare la stessa pizza pagando 7,5 euro, non è plausibile che – a partire da una singola osservazione – si possa effettuare un’inferenza (come si dice in gergo statistico) per determinare il prezzo (medio) della pizza margherita in Italia.
Si dà il caso che il ‘pasto in pizzeria’ è anche una voce del paniere dell’inflazione e negli ultimi 15 anni, secondo l’Istat, il prezzo della pizza è ‘lievitato’ abbastanza, ma mai quanto dichiarato dalla stampa.
Spulciando i dati della rilevazione dei prezzi al consumo dei Comuni capoluogo, effettuata su un campione rappresentativo di punti di ristoro, si scopre che oggi la pizza è mediamente più cara a Venezia, mentre a dicembre del 2001 il record spettava a Roma, dove per una Margherita si sborsavano 12.900 lire ed oggi circa 9 euro (+35%).
Con qualche approssimazione si può affermare che, secondo le rilevazioni ufficiali sui prezzi, il costo di una pizza margherita è passato da 9.700 lire medie di dicembre 2001 a quasi 9 euro attuali, con un aumento dell’80%.
Mentre infuria la polemica sulle dichiarazioni del presidente dell’Antitrust Pitruzzella, che in un’intervista al Financial Times ha invocato la creazione in tutta Europa di autorità indipendenti che individuino e facciano rimuovere le notizie false che circolano sui social media, viene da chiedersi come sia stata possibile la diffusione generalizzata sugli organi di stampa di dati palesemente privi di fondamento statistico e l’assenza di qualsivoglia smentita ufficiale.
Con una ‘bufala’ sulla pizza margherita, si è ottenuto il risultato di distorcere ulteriormente la percezione dell’opinione pubblica sugli aumenti dei prezzi, a 15 anni dall’entrata in circolazione dell’euro.
Media dei prezzi rilevati per una Pizza margherita nelle principali città italiane
Fonte: elaborazioni su dati Istat