di Franco Mostacci
Il Reddito nazionale lordo (Rnl) è l’insieme dei redditi da lavoro, da capitale o da trasferimenti di pertinenza dei residenti, prodotti internamente o provenienti dall’estero.
E’ strettamente collegato al Prodotto interno lordo (Pil), dal quale si può ricavare aggiungendo i flussi di reddito netto con il resto del mondo (ammontare dei redditi realizzati all’estero dai residenti di un Paese meno i redditi conseguiti dagli stranieri e inviati ai loro Paesi d’origine).
Se il Rnl è maggiore del Pil i residenti si arricchiscono, in quanto affluiscono ad essi più redditi di quelli che defluiscono verso l’estero; in caso contrario il Paese si impoverisce, in quanto i profitti della produzione transitano verso altri lidi.
Il Reddito nazionale lordo è utilizzato per determinare la quota che ogni Stato membro versa per il funzionamento delle istituzioni europee (Parlamento, Commissione, ecc.).
Nell’Eurozona (figura 1) la Germania ha un reddito nazionale che eccede il Pil di quasi 67 miliardi di euro (+2,3%), di questi ben 63 sono redditi da capitale (dividendi, interessi, utili reinvestiti in investimenti diretti all’estero, ecc.). Sono 42 i miliardi che finiscono nelle tasche dei francesi (il 2% del Pil), 16 dei quali sono i redditi dei lavoratori francesi all’estero al netto di quelli degli stranieri in Francia. Anche Belgio, Paesi Bassi e Finlandia, seppure in misura minore, presentano un saldo positivo. Tra i Paesi dell’Unione europea che non hanno l’euro sono, invece, Danimarca (+3,5%) e Svezia (+2,2%) a beneficiare di un saldo dei redditi netti con l’estero.
Negli ultimi 20 anni in Italia (figura 2), il Pil e il Rnl praticamente si equivalgono. Nel 2015 (-0,1% sul Pil), a fronte di maggiori redditi netti da lavoro per 4,3 miliardi di euro e di un surplus di 2,2 miliardi di euro di tasse sulle importazioni al netto dei sussidi, i redditi da capitale sono negativi per 8,5 miliardi di euro. A pesare sono gli interessi passivi (soprattutto quelli sul debito pubblico), che ci vedono esposti per 22 miliardi di euro nei confronti dell’estero.
Da due anni il Regno Unito – che storicamente ha sempre avuto un Reddito nazionale superiore al Prodotto interno – versa in una situazione di deflusso dei redditi verso l’estero, con un deficit di 40 miliardi di euro dei proventi da capitale, l’1,8% del Pil. Sarà interessante verificare, negli anni a venire, se la Brexit invertirà questa tendenza.
Assai particolare è la situazione dell’Irlanda, il cui reddito nazionale è appena l’86,3% del Pil, 26 miliardi di euro in meno (+14 miliardi di interessi, -40 miliardi di altri redditi da capitale).
Nel complesso mentre l’Eurozona ha un Rnl superiore al Pil (+0,7%), nell’insieme dei 29 Paesi dell’Unione europea le due grandezze si equivalgono.
Figura 1 - Rapporto tra Reddito nazionale lordo e Prodotto interno lordo nei Paesi dell’Unione Europea – Anno 2014 (valori percentuali)
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat
Figura 2 - Scomposizione del Reddito netto con l’estero – Italia 1995-2015 (milioni euro)
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat e Istat