di Franco Mostacci
pubblicato sul Foglietto della Ricerca
Il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea, ex Cra) è uno degli enti di ricerca che non ha pubblicato entro il 31 gennaio il Piano triennale di prevenzione della corruzione 2015-2017 (Ptpc).
Secondo quanto previsto dall’articolo 1 comma 8 della legge 190/2012, entro tale data il responsabile anticorruzione, dottoressa Ida Marandola, avrebbe dovuto predisporlo e il Consiglio di amministrazione approvarlo, per poi renderlo pubblico nella sezione ‘Amministrazione trasparente’ del sito internet dell’ente.
Dopo aver inoltrato un’istanza di accesso civico al Responsabile per la trasparenza, dottoressa Emilia Troccoli, e un sollecito al titolare del potere sostitutivo, la stessa Marandola, il 30 aprile è arrivata finalmente la risposta dell’ente, purtroppo negativa.
Il Crea ha, difatti, stabilito che trattandosi di un termine non perentorio, ma ordinatorio, il PTPC può essere adeguato e aggiornato entro il 31 dicembre di ogni anno del triennio di riferimento.
Un’interpretazione giuridica che suscita perplessità, considerando che un termine può essere definito ordinatorio se alla sua inosservanza, non sono previste sanzioni o effetti sfavorevoli.
Nel caso di specie, l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha, invece, la facoltà di comminare una “sanzione amministrativa non inferiore nel minimo a euro 1.000 e non superiore nel massimo a euro 10.000, nel caso in cui il soggetto obbligato ometta l’adozione dei piani triennali di prevenzione della corruzione, dei programmi triennali di trasparenza o dei codici di comportamento” (articolo 19, comma 5, lettera b) del decreto legge 90/2014, convertito in Legge 11 agosto 2014 n. 114).
Appare evidente, pertanto, che il termine di aggiornamento del Ptpc, fissato al 31 gennaio, è perentorio a tutti gli effetti e non può essere eluso sostenendo che è ordinatorio, altrimenti l’osservanza della legge sarebbe rimessa alla volontà del destinatario.
Fatta la legge, trovato l’inganno? Si vedrà.
Per il momento, come già avvenuto per l’Istat, è stata inoltrata una segnalazione all’Anac e all’Organismo indipendente di valutazione (Oiv) del Crea, perché adottino i provvedimenti di rispettiva competenza.