Archivi categoria: Articoli

Povera Italia. Le risorse per rilanciare l’occupazione ancora una volta utilizzate per salvare le banche

di Franco Mostacci
pubblicato sul Foglietto della Ricerca

banca

L’audizione in Parlamento del presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, sulle strategie e gli strumenti dell’evasione fiscale, un fenomeno dai contorni indefiniti, variamente articolato nella distribuzione territoriale e settoriale, ha evidenziato, ancora una volta la schizofrenia del sistema Italia. Continua a leggere

Aumentati gli interessi di mora. Nuova stangata per chi ha debiti con lo Stato

di Franco Mostacci
pubblicato sul Foglietto della Ricerca

equitalia

Non farà certo piacere a tutti coloro che sono in ritardo con i pagamenti dovuti a qualsiasi titolo alla pubblica amministrazione apprendere che a partire dal primo maggio scorso gli interessi  di mora sono aumentati dal 4,5504% al 5,2233%.

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Sul deficit, Italia promossa dalla Ue. Sì, ma con quali vantaggi?

di Franco Mostacci
pubblicato sul Foglietto della Ricerca

saccomanni

Con un grande sospiro di sollievo il 29 maggio il Governo ha accolto la notizia che la Commissione Europea ha chiuso la procedura per disavanzo eccessivo dell’Italia aperta nel 2009, allorquando era stato diagnosticato un disavanzo pari al 5,3% del Pil (successivamente rivisto al 5,5%), superiore al valore di riferimento del 3% stabilito dal Patto di stabilità e crescita.

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I sacrifici inutili di enti e dipendenti per contenere la spesa pubblica

di Franco Mostacci
pubblicato sul Foglietto della Ricerca

spending_review

La circolare della Ragioneria Generale dello Stato n. 2 del 5 febbraio 2013 ricorda a enti e organismi pubblici le norme per il contenimento della spesa da inserire nei bilanci di previsione.

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Scandalo Mps. E se le banche tornassero a fare solo le banche?

di Franco Mostacci
pubblicato sul Foglietto della Ricerca

mps

Il Monte dei Paschi di Siena, che detiene il 2,5% delle quote azionarie della Banca d’Italia (il 3,5% in termini di voti), si accinge a riscuotere un prestito di 3,9 miliardi di soldi pubblici per far fronte alla crisi di liquidità conseguente a operazioni spericolate in titoli derivati.

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Al Cnr i dannati della ricerca sono 3500

di Franco Mostacci
pubblicato sul Foglietto della Ricerca

Costituiscono un vero e proprio esercito i 3.491 precari che gravitano nell’orbita del Cnr, il più grosso ente di ricerca pubblico italiano, da marzo scorso presieduto dal Luigi Nicolais, ex ministro ed ex deputato Pd.

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Per i precari Istat gli esami non finiscono mai

di Franco Mostacci
pubblicato sul Foglietto della Ricerca

Con il completamento delle procedure concorsuali i nodi delle aspettative dei precari dell’Istat sono purtroppo venuti al pettine.

precari

Dopo essere stati illusi per anni dalla dirigenza dell’Istat e da certi sindacati, l’assunzione in ruolo di 87 collaboratori tecnici di VI livello li ha ricondotti all’amara realtà, come si legge in un comunicato pubblicato sul loro blog.

Tra i vincitori del concorso ci sono solo 46 precari già in forza all’Istat da almeno 2 anni su un totale di quasi 400 contrattisti, di cui circa un terzo ricercatori/tecnologi di terzo livello e due terzi collaboratori tecnici di sesto livello.

Alcuni di essi sono retrocessi da un contratto a termine di ricercatore/tecnologo a uno di Cter a tempo indeterminato. E sono i più fortunati, nonostante siano stati penalizzati sotto il profilo economico dallo scarso preavviso per l’assunzione.

Qualcun altro (ma pur sempre pochi) dovrà attendere che dal turn over dei prossimi anni si reperiscano i fondi per coprire tutti i 115 posti messi a concorso. E pensare che la copertura per le assunzioni era già stata trovata, ma l’Amministrazione si è fatta autorizzare a utilizzare i fondi per lo scorrimento di graduatorie di I e II livello, di cui (forse) si poteva fare a meno.

Una flebile speranza di scorrimento futuro delle graduatorie possono nutrirla gli idonei.

Ma la maggior parte dei precari (più di 250 lavoratori) al momento non ha prospettive di rimanere all’Istat alla scadenza del contratto. E dire che si tratta di persone che hanno già superato una selezione concorsuale, talvolta di livello persino superiore rispetto a quello per il quale ora non hanno nemmeno conseguito l’idoneità.

Se i parametri di giudizio nei concorsi non sono cambiati, si deve ritenere che la permanenza all’Istat nuoce gravemente alla salute intellettuale di chi ci lavora.

E pensare che in un recente passato è accaduto esattamente il contrario. Persone non idonee a un concorso pubblico a VI Cter si sono ritrovate stabilmente all’Istat in un livello perfino superiore, talvolta non di poco. Beati loro!